sabato 25 settembre 2010

Ossa

Amo le mie ossa,amo la leggera ombra delle costole sul mio busto,amo l'incavo dell'osso del bacino che si forma sui miei fianchi quando respiro,amo la spina dorsale che disegna una linea precisa sulla mia pelle quando piego la schiena.
Le ossa si spezzano,si sbriciolano,fanno male e poi si aggiustano;dovrebbero insegnare al cuore come comportarsi.Se ti spezzi,ti piangi un po' addosso,ti bendi e ti aggiusti.
Ho amato le mie ossa dal momento in cui ho capito che sanno sempre cosa fare,fanno sempre del loro meglio per tornare come prima,a volte ci riescono così bene da non portarne nemmeno i segni.
Il tuo cuore si può spezzare in continuazione,ti si può addirittura spaccare l'anima,ma avrai delle ossa con cui camminare,qualcosa con cui combattere.
Non si è mai soli,e mai così deboli come si crede di essere.Ce la si può fare con le proprie ossa,ma ci ha mai provato nessuno?

giovedì 9 settembre 2010

Grazie alla pioggia.

La pioggia ha lo stesso odore delle lacrime,almeno delle mie.Finché la pioggia continuerà a cadere io continuerò a scrivere di te,finché la pioggia formerà delle pozzanghere sull'asfalto io saprò di averti amato,più di quanto io stessa credevo possibile.E tu potresti chiedere cosa diavolo centri la pioggia,ma lei centra e se vuoi posso anche spiegarti il motivo.Alla fine di quell'estate ha piovuto tanto,tantissimo.Quando io ero chiusa in casa a leccarmi le ferite fuori pioveva incessantemente,io non guardavo mai che ora fosse,non mi chiedevo mai quanti giorni fossero passati,semplicemente perché il tempo non aveva più importanza,era come se si fosse fermato.L'unica cosa che mi ricordava che il in realtà scorreva,anche se sembrava impossibile,anche se io mi sentivo in un altro universo,era il ticchettio della pioggia sulla finestra della mia camera,che continuava di giorno in giorno,deve aver piovuto per due mesi buoni prima che io alzassi la testa e guardassi fuori.
Non mi rendevo conto che la pozzanghera più grande era il mio cuore,e ci voleva molto più di un raggio di sole per asciugarlo,forse per il fatto che io non volevo affatto che si asciugasse.
Ma volevo comunque dirti che adesso,dentro e fuori,splende un sole magnifico,e l'hai portato tu proprio come avevi portato la pioggia,quindi grazie per avermi fatta annegare di lacrime,e poi avermi insegnato a rinascere da sola.

domenica 5 settembre 2010

Dove sei?

Dove sei?Me lo chiedo ogni giorno.Provo a immaginarti mentre ti alzi,ti stropicci gli occhi e incominci la tua giornata,ti immagino mentre bevi un caffè come faccio sempre anche io,mentre ti lavi il viso,ti vesti,ti passi una mano tra quei capelli morbidi che io ho potuto accarezzare e poi ti butti nel traffico di questa città con la moto su cui abbiamo corso quella notte.
Adesso dove sei?Posso immaginare persone che vivono le loro giornate mischiandole alle tue,persone che hai conosciuto dopo di me,altre che hai conosciuto prima e sono rimaste nella tua vita.Io le invidio tutte dalla prima all'ultima,avrei dato quello che ho di più prezioso per continuare il viaggio con te.Avrei voluto continuare a essere una parte di te,anche la più piccola parte della tua vita,anche essere un semplice dettaglio mi sarebbe bastato.
Vorrei conoscere ogni dettaglio di ogni tuo giorno che mi sono persa da quando non ci sei più,vorrei sapere tutto,così alla fine sarebbe come esserci stata.Ma la prima domanda sarebbe in ogni caso "Dove sei?" e non solo in quale posto ti trovi,in quale via si trova la tua casa.No,io ti chiederei in quale cuore abiti,e ti chiederei se nel tuo per me adesso c quel posto che io mi ero scavata con le unghie,ma che in realtà non avrebbe mai potuto durare.
Dove sei?L'unico luogo in cui ti posso trovare sempre sono i miei sogni,ma non mi bastano
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