mercoledì 24 giugno 2009

Dolore.

Oggi ho voglia di parlare del dolore che per un anno e mezzo ho provato.
Non per lamentarmi ma per provare a dargli una forma,dei limiti,un senso.
Non ha avuto un inizio graduale,è arrivato indescrivibilmente forte fin dall' inizio.
Era acuto,come se si fosse trattato di un male fisico, e intenso fino al punto di riuscire a percepirlo in tutto il corpo.
Era sempre icredibilmente doloroso ma raggiungeva anche degli apici in cui riusciva a essere ancor più lacerante, mi confondeva e mi stordiva.Non avevo modo di reagire.
Mi sono rotta delle ossa in passato ma questo dolore non era nemmeno paragonabile a quello.
In mezzo vi era un abisso.Rendeva dolorosa ogni azione:mangiare,bere,dormire,camminare, addirittura respirare era diventato doloroso; ogni respiro era una fitta al petto.
Lo sentivo incandescente,ustionante.Stando dentro di me ha preso la mia anima e l'ha bruciata,lentamente.
Non mi permetteva di ridere,ma nemmeno di piangere. Non avevo più voglia di fare nulla,tutto aveva perso di significato anche le cosa che amavo fare di più.
Ogni giorno il vuoto cresceva di più e lasciava spazio al buio.Cominciavo a sentirmi una scatola vuota.
Era passato un anno e ogni giorno il dolore non era diminuito,non aveva dato segni di cedimento o debolezza.
Io gli sopravvivo semplicemente,essendosi divorato me stessa,riuscire a sentirlo era l'unica cosa che mi faceva capire di esserci ancora.
Non riesco ancora a capire come a un ceto punto le cose abbiano cominciato a cambiare,ma so che l'hanno fatto.
So di essermi svegliata e si aver preso la macchina fotografica.Non ho scattato nessuna foto,ma il contatto con quella superficie che era ancora così famigliare mi aveva reso i respiri più leggeri.
Per scattare nuovamente un foto ho impiegato due mesi,in quelli precedenti mi ero limitata ad accendere la macchina e tenerla in mano.
Penso che la fotografia mi abbia rimessa in piedi,anche se ho impiegato un anno e più per riuscirci.
Anche i miei amici sono stati splendidi,ma la parte più impegnativa so di averla fatta da sola.
Ho ricostruito tutto dentro di me,molte cose sono cambiate,alcune ho fatto attenzione che fossero come prima.
Ora sono passati due anni.
Credo che potrei incontrarti per strada e parlarti e addirittura non farti capire cos' hai fatto.

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